Una mostra di fotografie “catturate” da Adriano Bacchella tra gli anni ‘80 e ‘90. Trenta fotografie che mettono a fuoco un “sud del mondo”, in quegli anni, ancora piuttosto incontaminato. Più tardi, infatti, la “marmellata culturale” in cui si sarebbe trovato immerso, lo avrebbe trasformato in uno “slum” di un’unica città globale: immensa e indifferenziata.
Una mostra di sguardi, soprattutto. Di sguardi di bambini.
Una mostra in un atelier. Scelta filosofica e non solo logistica. Quei bambini che guardavano Bacchella (ed erano, a loro, volta guardati), erano “in transito” verso l’adolescenza e l’età adulta. L’atelier, elegante scatola bianca appoggiata sul “nord” del mondo, a sua volta è una stazione di transito. Qui gli abiti arrivano dal luogo in cui sono stati immaginati e confezionati, qui si mettono in mostra, qui vengono scelti per arrivare, poi, alle case che gli ospiteranno e quindi ai bambini che li indosseranno.
Presso lo show-room di Crespo Rappresentanze il 19 giugno dalle ore 19,00
Adriano Bacchella: Torino, 1960 comincio a viaggiare e a fotografare a 19 anni, soprattutto in Africa: numerose volte il Sahara. Attraverso in canoa in 11 giorni le Everglades della Florida: sono il primo italiano a farlo, i giornali ne parlano e Vivitar mi sceglie come testimonial nel 1986.
Ho pubblicato più di 30 libri fotografici per l’editoria e per compagnie private, molti dei quali tradotti in tutta Europa. più di 400 pagine di articoli/anno pubblicate negli ultimi anni su riviste prestigiose in tutto il mondo comeAD Usa, Elle Decor Germany/Russia/Grecia, Cotè Sud, Figaro Magazine, Geo Francia/Ger